(Ri)APE – (Ri)Abitare per l’EcoBorgo Campidoglio. Architetti, artisti, studenti e appassionati sono stati chiamati attraverso una call ad allestire/occupare gli spazi sfitti e i cortili del quartiere, che riprendono vita attraverso progetti di diversa natura: allestimenti flessibili, installazioni sonore e video ri-abitano temporaneamente gli spazi.
Architetti, artisti, studenti e appassionati sono stati chiamati attraverso una call ad allestire/occupare gli spazi sfitti e i cortili di Campidoglio riflettendo su tre temi principali: la domesticità, la città e il ruolo del progettista/progetto.
I locali al piano terra e i cortili del borgo riprendono vita attraverso progetti di diversa natura: allestimenti flessibili, installazioni sonore e video popolano gli spazi, ri-abitandoli temporaneamente.
Il quartiere con i suoi isolati a corte chiusa, le case basse, le vie strette, di ciottoli e lastre di pietra tra le quali si insinua un verde manto erboso, diventa un laboratorio aperto e sperimentale di incontro tra professionisti e cittadini, un contenitore di idee e un luogo di scambio e confronto.
Le installazioni sono presenti in via Balme 20, 28, 34, via Fiano 12 e via Nicola Fabrizi 23.
L’appuntamento si inserisce nella cornice di (Ri)APE – Ri-Abitare per l’EcoBorgo, una serie di attività culturali tra cui FARE CASA – Mostra diffusa di allestimento temporaneo, workshop, incontri, performance musicali e il Concertino dal Balconcino.