Esplorazioni narrative del quartiere, pratiche di foodsharing e social cooking, incursioni sensoriali nel parco e laboratori di riuso e tessitura sono tra le proposte pratiche e di riflessione collettive per vivere come bene comune lo spazio al 166 di viale Michelotti. Un invito a prendere parte alla sperimentazione di modi di abitare insieme la città.
Una lezione introduttiva alla città e al rapporto tra design e contesto urbano da formulare per mezzo di un linguaggio adatto a un pubblico di studenti delle scuole medie e superiori. Riccardo Blumer, docente, architetto e designer, accoglie la sfida e offre il suo particolare punto di vista sul tema.
Tratto dall’omonimo romanzo di James Graham Ballard, il film racconta di un giovane medico affascinato dalla stile di vita dei ricchi abitanti di un grattacielo, che lasciano l’edificio quasi solo per lavorare. La proiezione è inserita all’interno della rassegna La finestra sullo schermo.
A circa 50 anni dal DL 1444/68 è necessario riflettere sul ruolo che gli standard hanno avuto nella progettazione e costruzione della città pubblica, sul tipo di domanda che li aveva ispirati e sulla loro innovazione. Il dibattito verte su logiche e principi alla base della nozione contemporanea di spazio e città pubblica, a partire da Torino.
Un confronto tra enti locali e nazionali ed esperti per discutere i temi e i metodi previsti dal piano delle compensazioni ambientali della Stura, uno strumento strategico e innovativo per la valorizzazione del paesaggio e della biodiversità per la qualità dell’abitare del territorio del bacino idrografico della Stura.
Atelier Héritage, MEF e Flashback promuovono un dibattito pubblico per riflettere sul ruolo giocato dalla programmazione culturale nelle trasformazioni in atto in Barriera. L’incontro indaga i processi e le reti relazionali che intrecciano tre progetti specifici, portati avanti da attori diversi ma in dialogo tra loro e fortemente implicati nel quartiere.
Gli architetti possono disegnare una città nel deserto californiano senza cadere nel vernacolare? È successo nel dopoguerra a Palm Springs, in California, grazie ai costruttori Alexander e ai più importanti architetti sperimentali: Neutra, Lautner, Wexler, Frey, Krisel. E in Italia? Due casi: Pineta di Arenzano e Torre del Mare a Bergeggi.
I protagonisti del film Medianeras – Innamorarsi a Buenos Aires (2011), diretto da Gustavo Taretto, sono Martin, un web designer fobico che prova ad uscire dall’isolamento del suo monolocale, e Mariana, che vive nell’edificio di fronte a quello di Martin. La proiezione è inserita all’interno della rassegna La finestra sullo schermo.
La performance artistica Cubo Race invita il pubblico a coordinarsi per sollevare e mantenere in equilibrio un cubo di un metro per lato. Si inaugura così il playground della scuola Drovetti, realizzato con il coinvolgimento di studenti dello IED di Torino, del liceo artistico Cottini e dalla scuola Drovetti.
Un workshop di tre giorni per indagare il rapporto tra identità, produzione di spazio e rappresentazione di mappe narrative. Al laboratorio, rivolto agli adolescenti, seguirà una performance in cui, tramite il teatrodanza e la fotografia, si investiga la relazione tra spazio privato e spazio pubblico, tra spazio reale e spazio virtuale.
Le proposte progettuali emerse dal workshop di progettazione partecipata OttoPerOtto per la rifunzionalizzazione dell’ex mercato coperto di piazza Crispi nel quartiere Barriera di Milano.
La restituzione degli esiti del workshop di progettazione partecipata per il quartiere di San Salvario, legato alla proposta di pedonalizzazione dell’area di piazzetta Felice Govean.
Obiettivo del workshop, proposto per tre giorni in tre quartieri torinesi, è quello di individuare soluzioni concrete alle questioni aperte del civic design, ossia il disegno di progetti civici relazionati con la cittadinanza. Divisi in gruppi, i partecipanti elaborano e confrontano proposte fino alla definizione di una soluzione collettiva.
Così come un abito, anche un’abitazione trova la propria forma solo quando è “indossata” e trasformata dalle attività di chi la occupa, diventandone a sua volta lo specchio. Gli architetti Stefano Pujatti (ElasticoSPA) e Xavier Vendrell (Rural Studio), insieme ai curatori Mariabruna Fabrizi e Fosco Lucarelli (Socks), discutono del rapporto intimo tra casa e abitante.
Underground Dinner, la cena performativa in 3 portate e 3 artisti tra arte e cibo, spazio privato e fruizione pubblica, propone un antipasto incentrato sul concetto di inizio; semplici azioni condivise, seduti a un tavolo, lasciandosi sorprendere da un atto (o da un piatto) che segna il principio di un’esperienza, come piccoli passi.
Underground Dinner, la cena performativa in 3 portate e 3 artisti tra arte e cibo, spazio privato e fruizione pubblica, propone come piatto principale Superottimisti, un progetto dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema che raccoglie, preserva e fa conoscere il repertorio amatoriale dei filmini in Super8.
Il capolavoro di Alfred Hitchcock (1954), racconta del fotoreporter di successo L.B. “Jeff” Jeffries che, costretto su una sedia a rotelle a causa di un incidente e annoiato dalla forzata e lunga inattività, inizia a spiare i suoi vicini di casa. La proiezione è inserita all’interno della rassegna La finestra sullo schermo.
Underground Dinner, la cena performativa in 3 portate e 3 artisti tra arte e cibo, spazio privato e fruizione pubblica, propone come dolce la performance teatrale di Chiara Cardea: la dottoressa Eloisa Pentoloni, tuttologa di chiara fama, opinionista e astrologa, invita a un intenso workshop pratico di Bioedibilizia e C.D.A.E. (Certificazione di Agibilità Esistenziale).