L’iniziativa intende coinvolgere la città su alcuni temi del progetto di ricerca S[m2]art, finanziato dal MIUR e vincitore del bando Smart Cities and Communities. Tutti sono invitati a votare i servizi proposti, suggerendo come implementare e migliorare il progetto.
I Giovani Architetti Torino propongono un workshop riservato ai ragazzi tra i 14 e 19 anni al fine di “progettare” uno spazio o un oggetto di design a loro indicato riproponibile all’interno della città. Partecipazione attiva ed energia creativa sono le parole d’ordine!
Walkscapes Regeneration: una passeggiata nel nuovo quartiere Spina 3, per comprenderne la metamorfosi lungo gli ultimi 10 anni. I Walkscapes sono libere conversazioni a piedi nei quartieri, che incoraggiano le persone a esplorare e rispondere alla complessità della loro città e dell’ambiente attraverso l’osservazione personale e condivisa.
Seminario sui temi dell’amministrazione condivisa e dei beni comuni seguito da una simulazione pratica, in stile teatro dell’oppresso, sulle possibili dinamiche di costruzione di un patto di collaborazione, strumento di co-progettazione attraverso il quale si esplica il Regolamento per l’amministrazione condivisa tra cittadini e amministrazione pubblica.
Arquitectos de Cabecera introduce l’Architetto Condotto, una nuova figura che opera nei quartieri generando un processo di progettazione della città “da dentro”. Sviluppato dalla ETSAB e Premio Barcelona 2013 e in seguito all’apertura di uffici pilota, il progetto si conferma tra le maggiori innovazioni attualmente in campo nella città di Barcellona.
Nuovi cittadini e città, un binomio complesso, indefinito e a volte indefinibile: l’incontro offre ad alcuni nuovi cittadini di Torino, provenienti da Paesi esteri, la possibilità di raccontare la propria visione del territorio e di come lo migliorerebbero, attraverso un dialogo con chi si occupa di rinnovamento urbano.
Gli Urban Interiors sono spazi poco esposti e riparati, l’opposto dello spazio pubblico moderno: luminoso, trasparente e fluido. Non sono definibili dalle connotazioni morfologiche ma dagli usi, dalle relazioni, dai corpi che li abitano. Obiettivo della mostra è discutere dei modi in cui si riconfigura lo stare in pubblico nella città contemporanea.
Gli architetti possono disegnare una città nel deserto californiano senza cadere nel vernacolare? È successo nel dopoguerra a Palm Springs, in California, grazie ai costruttori Alexander e ai più importanti architetti sperimentali: Neutra, Lautner, Wexler, Frey, Krisel. E in Italia? Due casi: Pineta di Arenzano e Torre del Mare a Bergeggi.
A circa 50 anni dal DL 1444/68 è necessario riflettere sul ruolo che gli standard hanno avuto nella progettazione e costruzione della città pubblica, sul tipo di domanda che li aveva ispirati e sulla loro innovazione. Il dibattito verte su logiche e principi alla base della nozione contemporanea di spazio e città pubblica, a partire da Torino.